Premesso che, d'altra parte, altri mi ascrivono fra le fila dei traditori della patria, in quanto emigrante e in quanto sparlante della sua terra natìa (basta fare un giro fra alcuni gruppi deliranti su facebook che amano attaccarmi, ma ognuno, si sa, ha i suoi divertimenti).
Ecco, premesso tutto questo, cari giornalisti, siete ancora caduti nel più bieco razzismo nei confronti della Calabria.
Il caso è quello della 16enne accoltellata e bruciata viva a Corigliano Calabro. Non passano nemmeno 24 ore e il Corriere della Sera, non Libero con le sue sparate o il Giornale con il suo populismo, pubblica la lettera di una calabrese (tu quoque...) partorita da una mente fuori dalla realtà. Fuori da ogni aggancio con il vissuto reale della Calabria.
Si ammazzano le donne in tutta Italia? Ma solo nel caso della Calabria ci si interroga sul maschilismo congenito della società. Con il sottinteso, manco tanto implicito, che la società calabrese peschi da un passato retrogrado e medioevale.
Donne vengono violentate, stuprate, attaccate, minacciate, colpite in tutta Italia? Ma solo nel caso della Calabria si sfornano analisi teoriche sulla natura sostanzialmente femminicida di quei popoli. Non mi sorprenderei che al prossimo omicidio, al prossimo caso, si rivalutassero gli studi di Lombroso.
Non cadrò nel qualunquismo di chi dice "poteva capitare dovunque". E specifico. No, il discorso deve essere impostato, oltre che sulla particolarità di ogni caso che sostanzialmente fa storia a sé, su una società, quella italiana, che non ha saputo e non sa accettare il ruolo della donna.
E, care donne, la colpa è anche vostra. Le vostre battaglie per la libertà del corpo si sono ridotte a svenderlo, questo corpo. E a usarlo, questo scopo. Anche da voi deve partire un'analisi di coscienza.
Ma come si fa a parlare di sottocultura calabrese quando purtroppo di ragazzine ne sono state ammazzate in tutt'Italia? Ma che razzismo è?
— Annalisa Cuzzocrea (@Kuzzo74) 27 maggio 2013
O la Locride, dove sono cresciuto, rispetto al resto della Calabria è la Svizzera (e non lo è). Oppure non so che dire. Davvero non lo so.
— Tommaso Labate (@Tommasolabate) 27 maggio 2013
@agoerre @francychaouqui @debortolif Lettera inesatta, non pertinente, fuorviante.
— Bruno Giurato (@BGiurato) 27 maggio 2013
A proposito, c'è una città in cui, su ben 19 candidati sindaco, ben 19 sono uomini. E non sta in Calabria. #Roma #eleroma
— Tommaso Labate (@Tommasolabate) 27 maggio 2013
Mio padre è Calabrese. A 18 anni me ne sono andata a Milano e non mi ha detto " Tu si fimmina ", mi ha accompagnata, aiutata a cercare casa
— Tany (@Taniuzzacalabra) 27 maggio 2013
Questi che parlano dei nostri uomini e che ci descrivono come povere sottomesse conoscono la Calabria? Mi avete proprio rotto le palle. STOP
— Tany (@Taniuzzacalabra) 27 maggio 2013
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